Cosa fareste per lo sviluppo economico?
ITALEXIT intende proporre un piano strategico di rilancio economico del Paese basato sui seguenti punti:
1. Eliminare dalla Costituzione il pareggio in bilancio, lo Stato non è un’azienda non è una famiglia;
2. Statalizzare e riportare sotto il controllo del Ministero del tesoro la Banca d’Italia;
3. Creazione di una Banca Pubblica;
4. Strade, autostrade, comunicazioni, acqua, energia e tutti gli altri asset strategici per il Paese devono tornare sotto il controllo dello Stato;
5. Ritorno alla sovranità politica, democratica ed economico-monetaria della Repubblica italiana. Per fare questo occorre uscire dai trattati europei e riprendere la sovranità anche monetaria. Chi vagheggia di unioni di popoli e di Stati, dovrebbe dire che queste saranno possibili solo dopo aver smantellato questo obbrobrio istituzionale, tecnocratico e autoritario, che si chiama UE. Questo scopo potrà essere raggiunto quando il partito diventerà partito di maggioranza. Nel frattempo, si possono condurre battaglie importanti allo stato attuale delle cose, per migliorare sensibilmente la vita dei cittadini, lavoratori subalterni, autonomi, piccole e medie imprese;
6. Ritorno alla spesa pubblica responsabile e sociale: ospedali e sanità efficienti, scuole organizzate e funzionali in ogni parte d’Italia, difesa dell’acqua pubblica e modernizzazione delle reti idriche, sviluppo delle infrastrutture e collegamenti in linea con lo sviluppo e crescita economica del paese;
7. Sostegno alla domanda interna: la ripresa economica del tessuto imprenditoriale domestico è legato alla domanda aggregata, cioè la capacità di spesa dei cittadini italiani. Manovre economiche dal lato dell’offerta non sono sufficienti a far risollevare il settore: negozi, artigiani, ristoratori hanno bisogno di clienti che comprano senza eccessive preoccupazioni, quindi non a livello di mera sussistenza! Attendere che sia il turismo a risolvere questo problema è irresponsabile, il turismo non dipende da noi, e non è sempre un turismo “ricco”. Contare su una solida base di domanda domestica è molto più ragionevole. Servono misure sistemiche adeguate.
8. Possibilità di introdurre monete fiscali, come ad esempio il modello super bonus, che va difeso e rilanciato con modalità strategica e quindi pluriennale;
9. Sviluppare la ricerca nei campi medico/scientifico, aerospaziale e nuove tecnologie attraverso progressivi investimenti. Con questa proposta si intende rilanciare i settori strategici per l’economia italiana e riportare nel nostro Paese quei cittadini esiliati all’estero e depositari di competenze, oggi utilizzate da altri Paesi;
10. Difesa del Made in Italy, attraverso una politica estera attiva: il nostro Paese deve dialogare con tutti i Paesi e stringere accordi finalizzati a tutelare, difendere ed espandere il Made in Italy nel mondo;
11. Fisco: con l’uscita dell’Italia dall’eurozona, applicheremo le aliquote fiscali in uso oggi in Irlanda, Lussemburgo e altri paradisi fiscali riconosciuti dall’Unione Europea
12. Rilancio della nostra leadership nell’area del Mediterraneo, attraverso un posizionamento neutro e terzo;
13. Mettere in discussione la partecipazione alla Nato, all’OMS e altre organizzazioni ormai del tutto opsolete.
Per i giovani?
FUTURO DEI GIOVANI, PIENA OCCUPAZIONE E SALARI La pressione fiscale che grava oggi sulle imprese è inaccettabile. Oltretutto questo incide pesantemente sui salari, se è vero che un lavoratore costa all'imprenditore il doppio di quello che riceve in busta paga. Quindi siamo favorevoli alla riduzione del cuneo fiscale e all'aumento dei salari. Più soldi in tasca ai lavoratori significa crescita delle dinamiche economiche, in un circolo virtuoso che porterà a una nuova età dell'oro per la nostra economia. Stipendi più alti e tassazione più equa saranno il motore della ripresa economica targata ITALEXIT.
ItalExit punta alla piena occupazione e all'abbandono di politiche basate sulla deflazione dei salari, sulla precarietà e sullo sfruttamento. I giovani che si affacciano sul mondo del lavoro devono contare su un futuro di opportunità e di realizzazione umana e professionale senza essere costretti a scappare all'estero. Politiche di supporto all'imprenditoria giovanile e femminile. Basta con la politica dei bonus a pioggia per fare contenti un po' tutti. Ci vuole coraggio nello scegliere dove colpire ma bisogna farlo con forza.
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